Smart working: ecco quando tocca alla mamma

Lo smart working o lavoro agile come si chiama in Italia nel 2022 continuerà. Ma ci sono aziende che hanno già iniziato a riportare i lavoratori in presenza. Anche se in Italia, già da prima della pandemia lo smart working era disciplinato. Secondo la legge 81/2017 tra le categorie che ne hanno diritto ci sono anche le mamme di figli minori di 16 anni. Ci sono casi disciplinati per legge nei quali i genitori di figli con meno di 16 anni possono farne richiesta. Fino a quando ci sarà lo stato di emergenza sono previsti casi in cui si può richiedere lo smart working al datore di lavoro, anche se questi richiede la presenza al 100%. L’attività deve rientrare tra quelle che possono essere esercitate anche da remoto. Posono richiederlo:

  • genitori di figli minori di 16 anni conviventi
  • genitori di studenti in didattica a distanza
  • chi ha figli in quarantena o positivi al covid.
  • La richiesta dello smart working semplificato può essere fatta da un solo genitore, e non da entrambi. Non è possibile fare richiesta nemmeno se l’altro genitore percepisce l’indennità di disoccupazione.

Le mamme che ne usufruiranno ancora saranno senza dubbio tante. Secondo le ricerche lo smart working ha contribuito in questi mesi a ridurre la differenza tra i generi (anche dal punto di vista retributivo). Secondo una ricerca della Banca d’Italia https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/note-covid-19/2021/Nota_Covid_1_DPFG.pdf negli ultimi mesi si è passati dall’1,4% di italiani che usavano il lavoro agile a oltre il 14%. Di questi una buona parte sono donne.