Pasqua 2022: appuntamento con la storia.

La psicomamma prepara il pranzo del rientro di Pasqua 2022

Pasqua 2022: dopo due anni ritornano i pranzi. Tra uova e colombe noi psicomamme ci prepariamo a cucinare per tutta la famiglia. Perché puoi essere una manager di una grande azienda, gestire da sola un negozio o anche un’astronauta, ma le tradizioni di Pasqua sono sacre. Rispettarle significa intraprendere un vero e proprio slalom gigante tra le esigenze di tutti: intolleranti, vegani, figlie adolescenti perennemente a dieta e figlia adolescenti che mangiano come i lupi.

Pasqua 2022

Il cioccolato, rigorosamente fondente mette d’accordo tutti (anche gli intolleranti al lattosio). Idem la colomba. Ma la vera fonte di dibattito, alcune risoluzioni Onu sono in attesa di essere discusse sul tema, è la torta pasqualina, che lo dice anche il nome si mangia a Pasqua. Altrimenti sarebbe stata la torta Natalina, o Santina o nel caso del Primo Maggio, lavorativina. (oddio questa non è venuta benissimo). La ricetta della torta pasqualina, viene tramandata di generazione in generazione, custodita gelosamente come il Sacro Graal, la ricetta della Coca Cola o il segreto dell’eterna giovinezza. Nel 1400, quando nacque, a Genova le donne tiravamo ben 33 sfoglie. In uno dei siti che ne pubblicano la ricetta https://www.tavolartegusto.it/ricetta/torta-pasqualina-la-ricetta-originale/ hanno il coraggio di definirla semplice e veloce. Chiaramente si specifica che la pasta può essere tirata, o anche comodamente comprata al supermercato, si chiama pasta brisèe, ma non dite alla nonna che non vi siete svegliate quando è ancora buio, per tirare la pasta. È una bugia bianca. Dopo di che si cuociono biete o spinaci in padella e li si lasciano raffreddare. Si devono poi aggiungere il formaggio e un uovo che dovrà rassodarsi in forno a 180°. L’originale ricetta ligure prevede la copertura con quagliata, una particolare formaggio ligure a metà tra yogurt e ricotta. È importante operare un buco nella pasta per permettere l’effetto camera d’aria. Semplice no? Ma in tutti questi secoli le varianti si sono moltiplicate, a partire dalla diffusissima con i carciofi. Ne esistono a centinaia, nessuno è mai riuscito a classificarle tutte. Vi sono pubblicazioni universitarie che trattano l’argomento. Ne esistono per vegani (senza uova e con l’aggiunta di tofu, ma non ditelo alla nonna), per celiaci (con farine adatte) e macrobiotiche, ma tutte assolvono al loro compito che è quello di festeggiare la Pasqua tutti assieme intorno a un tavolo.